- Questo evento è passato.
Onna 10 anni dopo, il decennale tra la ricostruzione lenta e la cultura
07/04/2019
L’Aquila – A 10 anni dal sisma che la distrusse, una delle frazioni simbolo dell’Aquila si appresta a commemorare il 6 Aprile.
E lo fa con una serie di iniziative culturali e religiose che hanno caratterizzano anche gli anni dell’immediato post sisma.
Per questa ragione, Il Capoluogo, a pochi giorni da un evento di tale rilievo per la comunità onnese, ha intervistato il Presidente dell’associazione Onna Onlus, Margherita Nardecchia Marzolo, figura rappresentativa della frazione e del suo percorso del dopo-terremoto.
«È molto facile fare una cronaca negativa di questi 10 anni perché sono stati ricostruiti solo 3 aggregati a fronte di 94 casette che ospitano le famiglie di Onna.”
“Viene da criticare questo risultato. C’è però da dire che, come paese, non eravamo preparati a una tragedia del genere e neanche l’amministrazione era pronta ad affrontare una distruzione così completa. Se poi aggiungiamo anche il fatto che il rapporto con la burocrazia è stato farraginoso e tormentato… Si è trattato di una serie di concause che ha portato a questo rallentamento della ricostruzione.»
Onna, il legame con la Germania
«Io mi riferisco nello specifico alla ricostruzione della frazione di Onna – prosegue Margherita Nardecchia Marzolo – che, tra l’altro, è stata la prima ad avere un piano di ricostruzione realizzato grazie al governo federale tedesco. Il governo federale tedesco infatti, oltre ad essere intervenuto subito a Onna a pochi giorni dal sisma, ha provveduto a realizzare Casa Onna, la casa della cultura, ci ha restituito la bellissima chiesa e ha predisposto per noi anche un piano di ricostruzione approvato poi dal Comune dell’Aquila. Onna aveva quindi tutte le carte in regola per poter essere ricostruita più agevolmente di tante altre frazioni.»
«Si è data probabilmente priorità ad altre cose, non è stata compresa l’utilità delle frazioni per tutta la città dell’Aquila. Un discorso che ci riporta inevitabilmente ai castelli della fondazione della città.»
Onna Onlus, la cultura come supporto alla ricostruzione
In questa frazione Casa Onna è un’oasi felice e una realtà molto attiva nell’ambito culturale.
«L’Associazione Onna Onlus è nata nel 2009 e aveva lo scopo di supportare la popolazione nella ricostruzione del paese, non solo da un punto di vista materiale ma anche e soprattutto sociale. Un compito ingrato e piacevole al tempo stesso. L’Associazione aiuta le persone nelle pratiche di ricostruzione, nei vari intoppi burocratici che possono presentarsi. Rapportarsi con le amministrazioni e gli amministratori che avevano le deleghe alla ricostruzione. Adesso il problema più grande sarà quello dei sottoservizi. Mi auguro inoltre che a Onna non vengano rifatte le strade con l’asfalto, ma che vengano rimessi i selci o che possa essere realizzata una pavimentazione adeguata: è pur sempre un paese di campagna che vive vicino a un fiume.»
«Sarebbe bello inoltre avere di nuovo una piazza che sappia di paese – aggiunge Nardecchia Marzolo -, il nostro luogo di aggregazione è stato per anni è è ancora Casa Onna. Quando ci sono eventi musicali o culturali, partecipano molte persone anche da L’Aquila e dai paesi limitrofi.»
Il decennale a Onna, il programma
Tante le iniziative organizzate a Onna, in occasione del decennale del terremoto, dalle associazioni Onna Onlus, Pro loco, Centro anziani in collaborazione con la Parrocchia e la Congregazione di Maria Santissima delle Grazie.
Il primo appuntamento è domenica 24 alle 17,30 nella Casa della cultura dove sarà inaugurata la mostra fotografica curata da Carlo Cassano dal titolo “Onna in-azione”.
Le 20 immagini, scattate in anni e momenti diversi, ritraggono gli onnesi impegnati in attività sociali e “sono la testimonianza che chi è sopravvissuto alla catastrofe ha rialzato la testa e ha cominciato a ricostruire non solo le case ma anche uno spirito comunitario che il sisma aveva compromesso” scrivono gli organizzatori nella brochure della mostra. A seguire a Casa Onna appuntamento musicale con la corale “Il Narciso” di Rocca di Mezzo.
Il programma proseguirà sabato 30 marzo alle 17,30 a Casa Onna con la presentazione del libro “Luci e ombre della rinascita” con intermezzo musicale del coro di Onna diretto da Franco Papola.
“Questo libro che contiene gli scritti di più di 30 onnesi” si legge nella introduzione “nasce dalla voglia di testimoniare. Sono passati 10 anni dal sei aprile 2009. Onna quel giorno perse 40 dei suoi abitanti, il paese fu cancellato dalla storia. La speranza, allora, era che 10 anni sarebbero bastati per ricostruire tutto. La realtà è ben diversa, forse di anni ce ne vorranno altri 10 o magari di più. Gli onnesi pur fra mille ostacoli esterni e interni sono qui, oggi, a raccontare il passato ma soprattutto a guardare avanti con fiducia. I testi che leggerete in questo volume pur nella loro diversità hanno un filo rosso: dolore, memoria, voglia di rinascita”.
Nella notte fra il 5 e il 6 aprile nella chiesa parrocchiale San Pietro Apostolo a partire dalle 2 di notte cerimonia per ricordare le vittime del terremoto. Dopo la Messa celebrata dal parroco don Cesare Cardozo e concelebrata da don Federico Palmerini fiaccolata dentro il centro storico _ in gran parte ancora da ricostruire _ con sosta e preghiera nei luoghi del dolore.
Il 6 aprile a partire dalle 16 a Casa Onna inaugurazione della mostra fotografica dell’artista tedesco Goran Gnaudschun in collaborazione con il Goethe Institute di Roma. A seguire incontro con autorità e volontari che dieci anni fa arrivarono a Onna in soccorso alla popolazione. Prevista la partecipazione del capo della protezione civile Angelo Borrelli, di rappresentanti del governo italiano, dell’ambasciata tedesca e di autorità locali. Al termine, nella chiesa parrocchiale San Pietro Apostolo concerto del quintetto dello Stadtkapelle di Rottweill.
Domenica 7 aprile alle 17,30 a Casa Onna prima visione del documentario del giornalista e film-maker Francesco Paolucci che per circa un anno è stato a Onna, ha raccolto interviste e ha seguito gli eventi più importanti del paese. Nel documentario c’è una colonna sonora realizzata in collaborazione con il coro La Portella diretta dal maestro Enzo Vivio.